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#Amazon#PoliziaPostale#ViolazioneLineeGuida

Forse questa vicenda aiuterà a fare un po' di chiarezza e pulizia nel marasma della piattaforma di Bezos. Succede che la Polizia Postale sta indagando sulle innumerevoli recensioni a 1 stella e diffamanti che accompagnano il libro della Lucarelli. Amazon, che molto tiene all'apparenza di rettitudine specchiata quando viene tirata per i capelli, sta collaborando per verificare l'autenticità di tali recensioni. Dopo l'accertamento dell'esistenza di gruppi segreti su Facebook coalizzati per affossare la blogger, portandole indubbio danno, ora si procede anche per arginare il fenomeno delle centinaia di recensioni compiacenti di vari autori che, indubbiamente, causano danno ad altri. Il tutto sempre tramite lo stesso mezzo: gruppi segreti, recensioni a 5 stelle e uso del pulsantino in massa utile/non utile, il primo per le positive e il secondo  per le negative. Pare che anche il Codacons sia intervenuto per porre un freno al dilagare di questo fenomeno. Qualora il dato venisse verificato la conseguenza sarebbe l'allontanamento dell'autore "colpevole" sine die, essendo egli il beneficiario di queste manovre, e restituzione delle royalties più una sorta di multa per avere violato le stesse linee guida. Io lo trovo un pochino ipocrita perchè salva la faccia al signor Bezos che, non sollecitato, avrebbe continuato a fare orecchie da mercante, quale in effetti è. Inoltre, è già successo in USA, sono stati messi in mezzo e bannati a vita Autori onesti, senza alcuna possibilità di replica. Ricordo appelli disperati di gente, che si professava innocente, per cui gli introiti dei loro lavori erano l'unica fonte di reddito. Appelli rimasti inascoltati perchè può anche succedere che per troppo "zelo", ci vadano in mezzo anche coloro che non hanno colpe.

Altro aggiornamento in merito alla medesima piattaforma: i contenuti. Sotto il mirino degli inquirenti ci sono quei libri che, contro le stesse linee guida, trattano: 
- violenza di genere 
- offesa del comune senso del pudore 
- apologia di stili di vita discutibili (mafia, illegalità, prostituzione e così via)  

Riflessione: si tratta di limitazione alla libera espressione oppure di rispetto delle regole che lo stesso Bezos ha scritto nero su bianco? Certo è che il materiale si trova a disposizione di tutti, minorenni compresi, checchè se ne dica. Come è certo che alcuni contenuti sono offensivi rispetto a una razza/credo/genere. Secondo me, si può scrivere di tutto, ma bisogna stare molto attenti al modo in cui si veicola un messaggio che, volenti o nolenti, c'è SEMPRE. Dopo, lo sappiamo bene, pecunia non olet (il denaro non puzza) e un diecimila mensili fanno comodo a tutti. Ad alcuni scatenano deliri di onnipotenza. Il problema è quando i nodi vengono al pettine e, chi ha giocato di furbizia, viene sgamato non da colleghi "invidiosi", ma dalla Legge stessa.
Sperando che non accada come sopra e vengano puniti anche autori estranei a tali strategie.
(fonti varie)

Simpatica o antipatica, solidarietà alla Lucarelli.



 

Why not? Recensisco pure io. Menù di oggi: Devotion

DEVOTION (Titolo azzeccatissimo)

Arrivo sempre tardi ma, prima o poi, le mie promesse le mantengo. Ho scelto di recensire questo libro dandone un mio parere spassionato perché ho osservato le reazioni e le opinioni su di un argomento così complesso come quello proposto dal libro in questione. Sembra che costituisca più taboo dei vari preti/ suore/ peccatori/ stalker psicopatici, (ma belli e ricchi) con i quali si cerca di attrarre l’attenzione sulla morbosità del binomio sacro/profano, tacciando di moralismo o peggio, chi trova questi argomenti di cattivo gusto (se trattati in modo volgare e strumentale, sia ben chiaro). La situazione e soprattutto l’epilogo sono argomento delicato visto che, per quanto ne so, non è molto usuale. Quindi la prima lode và al coraggio delle autrici di avere avuto un’idea abbastanza originale e averla sviscerata in maniera così elegante. Avevo letto tempo fa il best seller del New York Times e USA Today
“In mille piccoli pezzi” tratta di una situazione quasi, e sottolineo quasi, simile, ma lo avevo trovato troppo rozzo e strumentale per i miei gusti. Provate voi a fare il confronto

Ma torniamo a Devotion: non starò a raccontare la vicenda, la si può leggere nella sinossi, ma scriverò ciò che mi ha colpito e fatto apprezzare questo libro. Finalmente ci si trova davanti a una scrittura strutturata in modo diverso, insomma diciamocelo, il POV alternato non è obbligatorio, è una tecnica abbastanza recente, mutuata da Oltre Oceano e non è detto che sia la migliore (anche se mi ci sono dovuta adeguare anch’io, sic!). Chissà che pian piano si riabituino o abituino i lettori, specialmente le lettrici, a leggere e apprezzare questo approccio. Nonostante questo, di cui alcune lettrici si sono lamentate, i pensieri e i sentimenti dei tre protagonisti arrivano forti e chiari. Ho trovato un po’ più “inafferrabile” il personaggio di Amber, ma mi è andato bene così poiché mi sono arrivate fortissimo altre emozioni e sentimenti dei due protagonisti maschili: Ethan e Adam. La loro gelosia, il senso del possesso, il giocare “sporco”, le maschere che indossano per arrivare a possedere la loro preda (siamo poi sicuri che lo sia davvero?), sono rese in modo fluido e, nello stesso tempo, viscerale. Ti arrivano diritte allo stomaco. E questa è una cosa che apprezzo moltissimo in un libro. Tutto appare così spontaneo, non costruito per compiacere il lettore, che non si può non ammirare le autrici le quali, avendo tra le mani un argomento scottante, hanno trovato la giusta misura per raccontare la vicenda dei tre amici d’infanzia e l’evolversi della loro relazione. L’epilogo può sembrare surreale, ma io mi chiedo quante volte, nella realtà, questa soluzione venga adottata, con una certa benevolenza comune, dai signori maschi. Leggendo capirete ciò che intendo. Insomma questo è un libro che mi ha preso dall’inizio fino all’epilogo e non sono stata lì a chiedermi come e se Amber sarebbe riuscita a gestire questo rapporto. Ci ho visto un riscatto delle donne, la rivincita sulla vita e sulla malattia, la libertà di scegliere di tenersi il meglio. Ho trovato il tema intrigante e credo che ci si debba scandalizzare per ben altro. Eppure non ho visto centinaia di recensioni. Strano. Forse è davvero un tasto scandaloso, sul quale c’è imbarazzo ad esprimersi, sebbene “lo scandalo” non venga usato e strombazzato come esca. Cosa faresti tu se fossi al posto di Amber? Me lo sono chiesta e quando un libro mi suscita, oltre che emozioni, spunti e interrogativi, per me ha fatto centro. Da parte mia, lo confesso, avrei scelto Adam.

Né fiori né stelle né cuori. Solo il mio invito a leggerlo.