Da quando ho scoperto Amazon e la libertà che ti offre, mi si è aperto un mondo.Mi piace scrivere, ma non sono granchè nella parte "tecnica" e in quella "promozionale" ancor peggio.Forse perchè non mi sovrastimo o forse perchè, in realtà, non ho ancora scritto un'opera completa.
Veniamo al dunque: per gli Indie, le recensioni sono oro.Quando io trovo qualcuno che mi recensisce gliene sono grata, se la recensione è negativa e motivata, ci rifletto.Se è ingiusta rispondo sulle mie note FB. "Le peggiori recensioni su Keihra Palevi".Vado in contro-tendenza, non esibisco le mie medaglie.Per ora non mi va.
Quello che non comprendo è lo scagliarsi a mo' di lesa maestà, contro quelli che ti recensiscono non positivamente.Devi beccarti anche questo, quando ti esponi.Non credo che una recensione negativa e immotivata possa danneggiare un autore, come bisogna alzare le orecchie,in presenza di Indie, quando le recensioni entusiastiche sono troppe.
Ho trovato in un blog, e anche in giro, un certo malumore riguardo a certe recensioni non lusinghiere e mi son sentita un po' toccata, quando ho letto l'invito a far altro, invece che recensire.
Oltre che scrivere, leggo.E a me piace recensire, dire la mia.Tutto tempo dedicato in modo gratuito e spero, il più possibile obiettivo.Ultimamente sono diventata più selettiva, 5 stelline non sono poi molte per esprimere un parere...Pochissime volte sono stata ricambiata, nello spirito del "siamo tutti una squadra".
Poi chiaro che ognuno ha il suo "stalker letterario", quello che non lo fa perchè lo pensa , ma per altri poco nobili motivi.Temiamo così tanto che questo mini la bontà di quanto abbiamo scritto?
Ci sono modi più meschini per affossarti e io l'ho provato sulla mia pelle, al punto da essere terrorizzata di entrare nella top 100, perchè un qualcosa ti scappa sempre: uno spazio, una virgola, un accento.
Recensisco anche quando proprio non ce la faccio più a leggere commenti sgrammaticati ed entuasiasti su operette vuote di sapore.E qui parliamo, solitamente, di autori anglofoni o nostrani spinti dalle CE, a torto.Intendo non meritevoli. Il fatto è che le CE , che prima sdegnavano il self-publishing, ora lo temono, e hanno iniziato a cavalcare l'onda. Sono maestre nel promozionare un prodotto, e , figuriamoci se non hanno capito il valore delle recensioni.Per loro è semplice: bastano un po' di account et voilà, il loro libro appare recensito e magari c'è dietro un manipolo di impiegati, se non ci infilano la portinaia o il fattorino...
In conclusione: non dite mai voi/noi Indie a uno che vi recensisce male "vai a far questo o l'altro", "va in quel posto o peggio". Perchè i casi sono due:
1) è invidioso...bene, non è un brutto segno.Significa che siete arrivati più in su di lui
2) la pensa proprio così. Le opinioni non sono un reato.Potete sempre fare come me e oltre a sbandierare le rece positive, createvi un angolino dove controbattere a quelle che ritenete ingiuste.
Ripeto, ci sono altri modi subdoli di sabotaggio.
Le recensioni sono oro e recensire seriamente richiede tempo ed onestà, e anche un certo rischio di farti dei nemici.
Un certo Razzi dice...."fatti li cazzi tua....", ergo non recensire per non aver problemi.
Ma a me il mondo di Razzi non piace.
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