Ulan Bator (Mongolia)
La tempesta di neve rendeva il paesaggio, già monotono, ancora più uniforme. Per lui era sempre uno spettacolo e se lo stava gustando fuori della tenda di pelle di kajak. Quando infine riuscì a raggiungere il piccolo satellitare che rompeva in modo stridulo il silenzio, esso aveva smesso di squillare. Trel Une si chiese se per caso, qualcosa fosse andato storto.
La tempesta di neve rendeva il paesaggio, già monotono, ancora più uniforme. Per lui era sempre uno spettacolo e se lo stava gustando fuori della tenda di pelle di kajak. Quando infine riuscì a raggiungere il piccolo satellitare che rompeva in modo stridulo il silenzio, esso aveva smesso di squillare. Trel Une si chiese se per caso, qualcosa fosse andato storto.
Era un febbraio freddissimo, forse il
più freddo da un secolo, Trel guardò il barometro, ma si era rotto a causa di
quel freddo, sicuramente si era arrivati a meno 40° sotto zero. Nonostante
preferisse il freddo al caldo, in quel momento pensò al suo caro amico Howard
che se ne stava al sole di Cuba e per un attimo lo invidiò, ma quella punta di
invidia lasciò subito il posto al pensiero di preparare tutto il necessario per
incamminarsi verso quella che era la sua meta, un piccolo villaggio vicino al
fiume Tuul Gol.
Jack O'Connor continuava a leggere il
fascicolo su lord Mills, lo aveva studiato per mesi a Londra, dove abitualmente
il lord risiedeva. Nessuno in paese conosceva la vera attività di Jack, lui si era
limitato ad accennare che lavorava nella Cty a Londra come fattorino, in realtà
Jack era uno specialista della SO4 il National Identification Service- e aveva
un passato da ufficiale della Royal Marine, il corpo d'elite della marina
britannica, pluridecorato per le sue missioni in tutto il mondo. Ora rispondeva
solo a Sir Andrew Lloyd, capo di Scotland Yard.
Jack aveva il compito di indagare su
Lord Mills e sul misterioso burattinaio di quella enorme casa. Il problema stava
nel fatto che Lord Mills era il settimo in successione al trono di Inghilterra
e godeva dei favori della regina, quindi di una sorta di immunità, oltre che di
importanti amicizie. In effetti la missione di Jack era davvero molto difficile
da portare avanti.
Ormai aveva capito che se voleva
uscire dall'empasse e cavare qualche ragno dal buco doveva per forza
trovare un modo per intrufolarsi nella villa misteriosa. Gli parve chiaro che
non poteva farlo da solo, doveva entrarci al fianco di un partner ingenuo ed
insospettabile. Quasi istantaneamente pensò alla moglie del reverendo Jones; la
vedeva timida e innocente, sarebbe stato facile inventare una balla e
convincerla di essere il promotore di qualche cavolo di iniziativa in favore
della parrocchia. La campanella del vicariato suonava già da un bel po' e
nessuno era venuto ad aprire.
"Uff... quella Sarah va a letto
con le galline!" sbottò l'investigatore con un gesto di stizza. Si accese
una sigaretta e attese ancora un minuto poi saltò sulla bicicletta e si diresse
verso il pub, doveva fare quattro chiacchiere con "la tettona",
raffinato soprannome che aveva dato alla barista del locale.
Nel frattempo, Persia e la
"sconosciuta", eccitate da quegli evidenti rumori di piacere
provenienti dalla stanza adiacente, cominciarono ad accarezzarsi
voluttuosamente e ad interrogarsi su quale fosse il momento migliore per
armeggiare con il Big Bamboo Dildo, che continuava a dimenarsi davanti a loro.
Topazia sembrava riuscire ad estraniarsi da quella scena che le si parava di
fronte e sapeva che era anche l'unico modo per essere in grado di riassaporare
sino in fondo quella tanto attesa esperienza. Il suo pensiero andò prima al
tappeto su cui sedeva e trovò curioso che provenisse proprio dalla Persia, poi
il suo stato di dissociazione le permise di cogliere quelle impercettibili note
che provenivano dall'esterno della stanza. Riconobbe in esse Les Radis di Brassens. Tutto tornava: il
clak della valigia e le radici di zenzero che essa conteneva. La pelle
nuda provava qualche imbarazzo a contatto col tappeto, ma il ricordo di quello
che, se fosse stata fortunata, avrebbe riprovato le produsse un’eccitazione
molto più forte. Le cosce erano ormai umide sino al cavo popliteo. Ma proprio
nel momento in cui il suo pube sfiorava la parte superiore del feticcio, questi
smise di vibrare, tutti gli astanti rimasero impietriti, sgomenti, non capivano
cosa potesse essere accaduto. Uno degli uomini incappucciati si avvicinò e dopo
un breve controllo esclamò: «Tranquilli, si sono scaricate le batterie, nessuno
ha quattro torcioni di ricambio?»
CONTINUA...
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