L'avevo promesso e lo faccio. Mi metto a recensire in solitaria. Penso che mi dedicherò agli autori italiani self, a quelli meno conosciuti o, non si sa come mai, snobbati. Meglio si sa, ma meglio tacere. Quindi tralascio tutta la tiritera e le dinamiche molto interessanti che continuo a notare nel promuovere libri da parte di molti blog, tralascio perchè mi sale la nausea.
Eccoci con un'esordiente nuova di zecca. Caela Mills non è madre-lingua italiana, le ho dato una lista di blog che l'hanno ignorata, alcuni perchè il suo libro "contiene gravi errori" (e non è vero), altri "perchè mancano descrizioni" (di cosa? Del vestito per cui opta lei? Della suite molto maschile di lui?). Queste osservazioni le ho lette pubblicate dalla stessa Mills e altre le ho sapute in privato, solo che sia io che Caela Mills diciamo il peccato e non il peccatore, per correttezza, quindi non so chi siano questi censori.
Ciò che mi ha colpito è che Caela ha messo in dubbo se stessa, il suo italiano ( che è stato revisionato prima di andare on line), il suo modo di scrivere. Come se quegli appunti fossero Vangelo. No, non devi. Perchè se ti fossi chiamata in altro modo avrebbero urlato al capolavoro. Non ti devi sforzare di fare quello che fanno o vogliono gli altri, devi scrivere ciò che senti. E, vedrai che pian piano i lettori veri, non le bande, capiranno.
Del resto è quello che faccio io, quindi sarà per quello che me la sono presa a cuore questa donna che mi pare un po' stranita nel ginepraio del self italiano. Io non conterò nulla o ben poco, come opinion leader, però la recensione gliela faccio. Sarà l'unica? Non importa.
Seguitemi.
Emma, la protagonista, ci appare dall'inizio come una ragazza cinica, sessualmente molto disinibita. Una delle prime scene è di autoerotismo. La trama l'avevo letta, avevo letto i tentativi della nuova ingenua autrice di farsi conoscere e, anche se sto sulle palle a molti, mi ha fatto tenerezza. Ho prenotato il suo libro però, come dicevo, la trama mi aveva fatto storcere il naso. No perchè tra vergini che offrono sesso in cambio di estinzione debiti, tra sesso mischiato furbescamente con crocifissi o incesti, c'è da aspettarsi di tutto.
Insomma, ad essere sincera mi aspettavo che il distrurbo di Emma, una sorta di paraninfomania (che vuol dire andar a letto con tanti tanti uomini), venisse strumentalizzato per offrirci una galleria di istantaneee più o meno lunghe di scene "hot". Sia chiaro che non ho nulla contro le scene hot, ho molto contro fotocopie di scene porno ripetute, o storie che fungono da pretesto per tali scene. Ogni volta, quando leggo certi stralci, quando leggo certi titoli o certi post, mi vien da pensare "ma quanta fame c'è in giro?"
Emma viene rapita per sbaglio da un uomo nato dall'amore tra uno scheicco arabo e una ragaza europea. Naturalmente è bello, per fortuna è sereno, non ha traumi e, anche se ha potere, non violenta nè picchia le donne. Magari se ne fa un paio alla volta ma, insomma, ha i suoi appetiti da soddisfare.
All' Oasi, Emma, attratta da lui, cerca di sedurlo, ma Karim, pur attratto da lei, (Udite Udite!) la rispetta. Anzi, accortosi dell'errore, si organizza per farla tornare a casa. Nel frattempo, in quell'ambiente così insolito Emma subisce un'evoluzione. Mano a mano riaffiorano, con un bell'espediente narrativo, i motivi che stanno alla base del comportamento "disinvolto" della protagonista. Comportamento di cui viene a conoscenza anche Karim, tramite un suo uomo che conosce la lingua italiana e che ha il compito di interrogarla per verificarne l' identità.
Non si può resistere a lungo alla forte chimica tra i due. I nostri cederanno ai sensi. Gli incontri sono descritti in modo molto dettagliato, ma anche molto particolare. La scena del bacio è davvero intrigante per non parlare dell'incontro nel palmeto in cui entrambi insonni, si ritrovano attirati da un'invisibile calamita. Perchè ormai è ora che la scintilla divampi e questa si porta dietro anche sentimento, confidenze intime e sarà Karim a raccogliere il sangue che cola ancora dalle ferite nascoste di Emma.
Presto giunge l'ora dell'addio. Emma torna a Roma cambiata, aggrappandosi a una promessa che però tarda ad essere mantenuta.
Ho amato Karim. Un eroe bello, forte, con i suoi appetiti sessuali, ma con i suoi valori. Capace di tenerezza e tenacia, fino a rinunciare a tutto per amore.
Ho amato il finale sospeso tra sogno e realtà.
Non grido al miracolo, non scrivo lodi sperticate, ma davvero è una gran bella storia, scritta in modo corretto. Trasmette sentimento, trasmette anche qualcosa di fisico durante le scene d'amore.
Io non metto stelle, scarpette, giudizi sulla temperatura.
Concludo solo scrivendo che merita, è diversa, che ci scommetto che l'idea di base verrà presto "rubata" per farne qualcosa di morboso. A me è successo sia con La Rosa che con Creed.
Quindi vi invito a leggerla, a sostenere chi scrive con onestà e che viene emarginato.
Leggetela, prima che altri la sporchino.
-ADATTO A UN PUBBLICO FEMMINILE-
Ti pretendo
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