Per forza di cose, non ultimo un equilibrio fisico precario e il fatto di essere in viaggio, devo essere breve. Diana poi è sparita, lei chedice a me che sono incostante...
Insomma viaggio sempre con il mio kindle, per ammortizzare i momenti morti. Stiamo andando verso Est...Ok, l'altro giorno, come faccio quasi sempre, guardo le offerte lampo e mi colpisce un libretto che parla di panico e viaggi. Lo compro e lo leggo in un'ora. E mi dico: embè? Dove sta il panico? Perchè gente che ne soffre ne ho conosciuta e non si sposta neanche per andare al cassonetto e lì mi vien in mente un periodo della mia vita...Ero una novellina , una quasi matricola entusiasta che ficcava il naso ovunque. A Venezia bazzicavo il S.Giovanni e Paolo, ero però attratta dalle "malattie" mentali ed ero anche una gattara. A Venezia ci sono i i gatti più ciccioni del mondo.Così ho conosciuto Carla (prima coincidenza), logorroica come me e anche Pesci, per chi ci crede. Ho imparato di nascosto a far prelievi, metter cateteri maschili e roba che nella mia facoltà non insegnano/avano. E lì salta fuori il discorso panico.Avevo due persone care che ne soffrivano, ma pur cercando di aiutarle,.non capivo.Per farla breve Carla mi regala un volumetto, ce l'ho ancora, ma è fuori commercio (Adle edizioni), lo leggo e lo trovo molto coinvolgente. Riesco a capire finalmente ciò che si prova. A casa sulla quarta di copertina è descritto il momento clou dell' adp, attacco di panico.
Leggo le recensioni del libro panico/viaggi e ne trovo una che mi fa venir in mente il titolo esatto. Cerco e trovo, lo trovo relegato in fondo al mar. Leggo le poche recensioni e mi colpisce quella che dice press'a poco...bastasse una pillolina. No, sbagliato. Da quanto ne ho dedotto si esce dal panico viaggiando dentro se stessi, prima, la pillolina è solo il completamento del cammino. Non si esce dal panico in altro modo.Ma si esce. Lo scarico e, rispetto all'edizione di carta, mi trovo un 'appendice per me interessantissima sulla malattia mentale e i pregiudizi e sul valore del gioco di squadra. Già allora Carla teneva gruppi gratuiti di auto-aiuto a cui ho potuto partecipare per un pezzo della mia tesi (che poi ho cambiato nda). Mi è servita quell'esperienza, anche nell'ambito di altre patologie.
L'ultima coincidenza è che me lo son ritrovato gratuito. Allora son corsa qui a scriverlo, anche se i 4 euro secondo me li vale tutti.
Sfiga vuole che la sim dell'altro cell si sia fulminata e non abbia modo di contattare Carla.
Sarà in pensione o eserciterà come psicoterapeuta "per poveri" come mi confidava?
Sono sicura che se è destino ci risentiremo. Io alle coincidenze non ci credo. Voi scaricate e diffondete perchè, e questa me la ricordo bene, contro il Panico non esiste vaccino.
Alla prossima. Le Ali impigliate nella gabbia del panico
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