Eh si! Gli uomini vanno
dritti al sodo e se capiscono che non ci stai due sono le alternative: o si
defilano o restano buoni amici. Loro ci provano per via di Madre Natura: che
figura ci farebbero altrimenti? Che ne sanno in fondo? Se non ci provano magari
noi donne ci offendiamo e ci mettiamo in testa strane idee… Bene, superato
questo passaggio quasi obbligato, quelli che ti restano amici sono veri amici,
niente pettegolezzi né pugnalate alle spalle. Se stai male vestita con
quell’abito ti diranno brutalmente la verità, se stai sostenendo una tua
opinione ne discuteranno animatamente con te e ti faranno vedere la cosa da un
altro punto di vista. Avverrà che si crea un clima asessuato di menti e solo
menti a confronto. Ed è così che, in certe serate tirate fino all’alba, ho
scoperto molto del mondo maschile, spaziando in vari settori, anche quello lì.
Come lettori gli uomini di
media cultura, hanno un pregiudizio sul romance. Meglio, dico io, così non
sapranno mai che le donne amano essere brutalizzate, fottute senza pietà,
tenute su spine o chiodi, qualche volta picchiate e, perché no?,
semi-struprate. Chi lo racconta in modo “magistrale” sono per lo più donne
perché ci sono altre donne che adorano leggerlo. Il mercato femminile brama queste
letture e gli affari sono affari, cari miei! I miei complimenti a chi cavalca
l’onda, io non ne sono capace pur essendo una donna abbastanza matura e con
un’ottima esperienza in quel campo. Ripeto: esperienza sul campo, non
fantasie mutuate su altre fantasie mutuate su altre fantasie… ad libitum.
Quando leggo delle recensioni
maschili ai miei modesti lavori, ho un orgasmo multiplo con triplo salto
mortale e, nel mio piccolo, vado fiera di quelle recensioni. Noto che bypassano
la storia d’amore e colgono altro e mi piace. Mi piace esser letta da uomini
intelligenti, intendo in grado di intelligere
ovvero capire. Capire che sotto alla trama c’è una trama e poi che non c’è da
spaventarsi se non è servito tutto subito liscio col ghiaccio. È bello far entrare
il lettore in una storia tua, mettergli dei dubbi, farsi delle domande. È bello
trasportare il lettore in una vicenda insolita che si presenta in un modo e poi
evolve in un altro. È bello considerare chi legge un alfabetizzato per cui ti
puoi permettere di usare vocaboli un po’ più difficili, pochino pochino. O
costruzioni sintattiche inusuali. È bello conoscere le regole e infrangerle,
perché, per esempio, non sta scritto da nessuna parte che il POV debba essere
alternato o s’incentri su un unico episodio visto da lei e poi visto da lui.
Non sta scritto da nessuna parte che io debba mettere il nome di chi vive
quello stralcio di storia prima, deve
capirlo chi legge, devo farglielo capire io senza servirgli la pappa pronta.
Ma torniamo ai lettori signori
uomini.
Piccola digressione: non
credo a chi dice che non guarda le recensioni dei propri lavori, non ci credo.
Anche perché quelle belle le vedo spiattellate (una scelta non mia, non una critica), e
quelle negative le vedo contestate con veemenza addirittura negli store, se non
sui social dove chi non si adegua viene bollato con epiteti poco carini (una
critica per la mancanza di bon ton e
un invito ad abbassare la cresta).
E qui veniamo al mio uomo. Lui si chiama Mauro. Mauro mi
mette la monostellina e definisce il mio romanzo come il più sconclusionato del
secolo. Cioè s-conclusionato, cioè senza conclusione. Io Mauro ti ringrazio
perché mi hai fatto ridere di pancia, quelle risate spontanee, non quelle
sprezzanti da ragazzine wannabe. Di
cinquecento pagine sudatissime e praticamente regalate, solo questo hai
scritto, non una parola nel merito. Ma qualcosa ti ha tradito: ti sei degnato
di fare una sola recensione ed è per me. Ti è sfuggito un “spero”, quasi frutto
di frustrazione per il colpo di scena finale. Fatti vivo, puoi usare il form
qui a lato. Lo hanno fatto altri lettori per chiedermi la data d’uscita
dell’ultimo volume di questa DUOLOGIA. Lo hanno fatto per farmi notare alcuni
refusi. Lo hanno fatto per comunicarmi le loro emozioni e per incoraggiarmi.
Se sei reale, se esisti, se
davvero quelle due righe le hai scritte solo per me dedicandomi la tua unica
recensione, io Mauro ti sposo.
No, accidenti non posso. La
bigamia in Italia è reato.
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