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Noi, che vegliamo sul vostro sonno

Avete mai pensato che ci sono persone sveglie, mentre voi state dormendo da un pezzo? Ci avete pensato più di cinque minuti? Immaginate quante sono:stanno lavorando o stanno vegliando, pronte ad entrare in azione. Ci sono notti in cui non accade nulla.Altre che se ne volano via, perchè qualcuno ha bisogno di noi. 
Questa è una di quelle notti che pare tranquilla.Ma manca ancora tanto all'alba. Certo in alcuni posti ti puoi rilassare o dormire con un occhio aperto... Io preferisco star veglia:la notte ha il suo fascino, dopotutto. 
Mi sono imbattuta nella pagina di Piera Maggio. Non so, magari è l'ora particolare che ingigantisce le emozioni. Dev'essere terribile perdere un figlio e dover camminare dietro la sua bara. Dev'essere atroce saperlo assassinato, e immaginare che negli ultimi istanti ti abbia chiamato.Lo fanno tutti...anche gli anziani morenti chiamano la mamma. 
Ma c'è di peggio:i figli spariti nel nulla.Tu li hai portati dentro nove mesi,hai scelto quel nome per lui, l'hai allattato, il primo dentino, le prime parole, la vita quotidiana, poi ... Il silenzio, il vuoto, il nulla. Un nulla che neppure si riesce a riempire con qualche parola. Posso solo essere vicina col mio cuore a questi genitori, loro non lo sapranno mai,non sarà d'aiuto a nessuno quest'angoscia che mi stringe la gola. Ma almeno non è indifferenza. La notte appartiene a un'altra dimensione,gode di una prospettiva privilegiata,che non sempre è sinonimo di più bella. Potrei metter Cherubini, ma io non sto parlando di notti colorate. 
Purtroppo.
Bisognerebbe conoscere bene la Storia prima di sparar cazzate. E il la guerra eterna in Palestina, meriterebbe un po'meno superficialità. Le vittime civili palestinesi sono molto più numerose che quelle israeliane. Il motivo è semplice: tutta la popolazione d'Israele è addestrata dalla nascita alle misure di emergenza. I poveri cristi palestinesi no. Non ci sono bunker per loro, nè misure per mettersi in salvo. Il motivo è chiaro:sono degli ottimi scudi umani che coprono i veri terroristi, ai quali proprio non gliene frega niente di donne e bambini che cadono sotto le bombe.Anche da morti servono per mostrare la crudeltà del nemico. Ed è il nemico che avvisa per telefono casa per casa che a momenti ci sarà un attacco. Odio bevuto col latte materno alimentato dalla propaganda, da una parte. Dall'altra una rassegnazione agghiacciante di giovanicostretti a un servizio militare di quattro anni. Io vi consiglio la lettura dei libri sotto. Stranamente il primo è sparito (Noi che non abbiamo paura), diario di tre soldatesse in cui non si legge una sola parola contro i poveri palestinesi. Libro in cui è descritto un episodio che fa stringere il cuore.Provo a riassumerlo. Una piccola delegazione composta da tre palestinesi malconci supera il limite imposto. Hanno un cartello in mano. La soldatessa dice loro. "Che fate siete impazziti? Lo sapete che dovremmo spararvi secondo regolamento?". I disperati rispondono che è quello che vogliono, così uscirà un articolo sui giornali che ricoorderà il dramma palestinese. Allora i "nemici" si accordano per un compromesso, le soldatesse studiano la balistica e le distanze di sicurezza. Un paio di giorni dopo i tre si ripresentano con il loro cartello "Free Palestina" e vengono "sparati". Naturalmente, essendo fuori tiro, non succede nulla, solo un gran spavento per i dimostranti che si buttano a terra. Il giorno dopo esce l'articolo. Il giorno dopo ancora si presenta al posto di blocco uno dei tre e non la finisce di ringraziare "il nemico" Dice niente questo episodio che letto è comicamente tragico? E allora,pensavo, ma perchè la gente è così superficiale? Dietro a questo eterno conflitto ci stanno gli sceicchi arabi, ai quali conviene fomentare guerre. Il commercio di armi e l'instabilità dell'area frutta bene. E ci stanno pure i grossi banchieri ebrei per lo stesso identico motivo. Questi bastardi ci tengono per le palle. La terribile verità è che non lo fanno in nome di qualche dio. Entrambi lo fanno in nome del denaro e magari si ritroveranno nei medesimi locali extralusso, chiacchierando affabilmente in inglese, mentre "fuori" la gente comune piange i suoi figli.  
Ogni mattina a Jenin (Universale economica)