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Non metto un pezzo hot, neanche se....





«Leggilo tu per favore», le chiese Laureen col groppo in gola. Ripensò quando lui le aveva detto che il suo vecchio cell stava per cadere a pezzi. Ogni piccolo particolare, ogni frase buttata là, ogni gesto le tornava alla mente, in modo impietoso. "Questo è il mio numero, mio piccolo Amore Impossibile, come mi hai chiesto io non ti cercherò, qualunque cosa accada, ma se lo vorrai, io per te ci sarò sempre. Ti tengo nascosta nel mio cuore. Kael" Mio piccolo Amore Impossibile… Laureen iniziò a singhiozzare, Clelia non poteva rivelarle ciò che le aveva chiesto Miguel, Simona si era zittita, ma si riprese subito. «È… è un oggetto utile Lauri: ti serviva davvero. Il tuo catorcio non può durare a lungo. A proposito dov'è? Ah, eccolo, te l'aveva regalato tuo papà?» Lei scosse la testa. «Bene, quindi non è un caro ricordo da conservare, ma un reperto da consegnare al museo archeologico. Ora io ti sistemo quello nuovo e trasferisco i numeri, poi pian pianino impari a usarlo. Adesso tu ti alzi, ti fai una mega doccia con quei prodottini che tieni da parte per le occasioni speciali, e poi usciamo a mangiarci una pizza.» «Non ne ho voglia». «Te la fai venire e poi andiamo al cinema e scegliamo un film a caso. Guarda che l'avevi detto tu che avresti accettato tutti i miei inviti, l'altra sera…» Un tempo così vicino e così lontano. Prima si rituffava nella vita, prima avrebbe scordato. «Va bene, io mantengo sempre la parola!» «Laureen, a tuo papà sarebbe piaciuto che tu reagissi», intervenne Clelia. «Lo so, è da quello che ricavo la forza per ripartire, e Miguel… », s'interruppe dirigendosi verso il bagno. Poi continuò: «Simo, grazie per quello che stai facendo con quel coso, ma per favore, ti chiedo due cose.» «Avanti!» «Primo che non nomini lui, se non lo faccio io.» «Va bene! Ma che tiranna che sei!» «Secondo che non mi parli di Mattia con gli occhi a cuoricino.» «Megera! Va bene, per ora. Ma di cosa chiacchieriamo?» «Di uomini in generale, facciamo le bad girls.» «Wow, davvero? Questo mi piace!» «Ragazze ci capisco poco, ma non cacciatevi nei guai», le supplicò Clelia. «Tranquilla! Ci sono io. Allora vai a smacchiarti, o no?» «Vado. Ma tu cancella anche quel messaggio, per favore.» 

L'Oceano tra Noi

Ci saranno anche loro......




Streets of love.....

Miss you....

Non è mai facile scrivere di una separazione e riuscire a mantenere alta l'attenzione

Non è mai facile...ormai pare il mio slogan (evito mantra)

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marca o colore dei vestiti,

chi non rischia,

chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi evita una passione,

chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i

piuttosto che un insieme di emozioni;

emozioni che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore

davanti agli errori ed ai sentimenti!

Diversamente Erotico. Ho fatto una scommessa

Premessa:per una che scrive ciò che pensa, come me, guadagnandosi molte antipatie (eddai, è vero!), ma anche stima ( da pochi, quindi ancora più preziosa), la precisazione è doverosa. Scrivo questo post, in questo blogghino, senza alcun intento polemico.E parlo di scrittura di genere. 

  Come non sapranno quei tanti che non l'avranno letto,Nel mio Mondo Sp su AMZ (ora non ho voglia di metter link),è un intreccio romanzato di due storie vere. L'idea mi è venuta sentendo la storia dei genitori di un'amica, emigrati nel '48 in Venezuela. Nello stesso periodo, mi imbattevo nella figura del "Padre",solitamente in secondo piano. Poi mi capita sotto gli occhi una frase di Freud che mi colpisce, mi tocca qualcosa dentro.Preciso che non amo la psicanalisi freudiana, lui stesso la definiva come un lavoro da archeologi. Scavi, scavi, trovi e poi son fatti tuoi. 
Mi dico: ma che bei spunti! Mi piacerebbe trasmetterli, ma come? C'è tanta carne al fuoco, e io voglio cuocere l'arrosto intero, senza avanzi. Quindi non tralascerò nulla,neanche le parti più "descrittive", quelle pesanti per il lettore, perchè sono funzionali. 
In questo intreccio (o casìno) si sviluppa la storia d'Amore dei protagonisti.E non puoi parlare di scacchi, a un certo punto le scene di sesso sono un must.E qui scatta la mia scommessa: niente copertine, nè titoli allusivi, e già questo è un bel rischio. 
Mi riprometto di descrivere "gli scopamenti", in modo diverso, esattamente al contrario di quanto leggo solitamente (ad eccezione de "I brividi in gabbia", a quanto ricordo). Come m'insegnò una grande scrittrice scomparsa (scrivi sempre ciò che conosci), ho attinto alle mie esperienze più soft (un paio). Vi assicuro che scrivere erotico, suscitando emozioni, è dannatamente difficile.Ci sono un sacco di trappole, ti vengono in mente altre esperienze, temi di non soddisfare certi palati, temi di non riuscire a trasmettere. Mille volte più semplice scrivere "Le strappò gli slip e la penetrò col cazzo duro, ruggendole "sei mia", mentre la sua fica grondava raggiungendo il terzo orgasmo" ect ect. Ed è anche molto più popolare, diciamolo! 

Ma io amo le sfide e ho scritto erotico (da eros, amore),in controtendenza. Mi hanno detto che leggendo han sentito i brividini. Che bello! Sinceramente descrivere il sesso in modo diverso è faticoso. Ma se andate a leggervi il Cantico dei Cantici,senza pregiudizi anticlericali,troverete una fortissima carica erotica e metafore molto esplicite (per questo fu censurato per tanto tempo dalla Chiesa) Ecco,volevo dire solo questo. Non lo so se ho vinto la scommessa con chi legge, ma so che quella con me stessa, l'ho vinta. 

E non è ancora finita.

Poi forse mi scatenerò in altro modo.