Trama
Samuele sta per laurearsi come antropologo, ama la scienza, non crede nell’amore, si sente a proprio agio in mezzo a tribù indigene, forse anche perché sua madre era una sami finlandese.
Cecilia è una studentessa di Lettere, ama leggere romanzi, la sua eroina è Elizabeth Bennet di Orgoglio E Pregiudizio, vorrebbe vivere dentro a un romance storico, corteggiata tra tazze di tè e passeggiate in calesse.
Si conoscono a una festa in uno sperduto casale toscano e, nonostante i propositi romantici di Cecilia, è proprio lei a fare la prima mossa con lui, per una sola notte.
Ma le stelle, che dall’alto dirigono i passi, li fanno rincontrare all’altro capo dell’Europa, in Finlandia: Cecilia vi passerà del tempo per l’Erasmus, Samuele per terminare la tesi.
Per Cecilia, le romanticherie e la ricerca del vero amore, sono tutto. Samuele, in cuor suo, vuole invece dimostrarle che il romanticismo è soltanto una tecnica evolutiva per giungere all’accoppiamento.
Tra orgoglio, pregiudizi e fraintendimenti, i due ragazzi si ritroveranno a dover guardare in sé stessi, e l’uno dentro l’altra, molto più profondamente di quanto si aspettassero.
LA MIA OPINIONE
Finalmente un libro "altro".
Forse ho già scritto che, come scrittrice da trent'anni, è difficile trascinarmi in trappole narrative, è molto facile, ahimè, "sgamare" la trama, trovare enormi buchi o passi che suscitino la simpatia del lettore. Garbarino è riuscita a spiazzarmi e, di questi tempi, non è cosa da poco. Difficile raccontare in quali passaggi senza incorrere in spoiler. Io ci ho trovato due piani di lettura: uno più in superficie e un altro più profondo, tridimensionale pieno di spunti, riflessioni lasciate al lettore, realtà misconosciute. Inutile dire che la scenografia nordica fa il suo bell'effetto e non viene pedantemente descritta, bensì mostrata (cosa non facile).
I due protagonisti ci portano invece in un mondo interiore frutto delle loro convinzioni, pregiudizi e percorsi di vita. Lei vive con la testa nell'Ottocento, aspirando a quell'amore romantico che le trasmettono i romanzi di quel periodo, non di meno il suo corpo di giovane donna non si tira indietro davanti ad esperienze intime con i suoi contemporanei. E qui ne abbiamo ben tre. Santiago, "Cicci" e Samuele. Nel corso della storia ho temuto che la sua scelta non fosse la mia...
Personaggio molto intrigante Samuele, Samuele che ha un vissuto non proprio solido da cui deriva il suo scetticismo sull'idea dell'Amore. E qui aprirei una parentesi che non chiudere più. Parliamo di sesso, sì. Ma di quel sesso appagato non solo da orgasmi, dalle solite frasi stereotipate. No. Un sesso che travalica l'atto fisico e che unisce due giovani mettendoli in connessione con l'Universo. Se leggerete il libro, saprete di cosa parlo e mi auguro abbiate la fortuna di viverlo o di averlo vissuto.
Ogni donna dovrebbe assaggiare quel pezzo d'infinito che la mette in connessione con il suo uomo ed entrambi con l'intero Universo. Mi piace come l'Autrice restituisce al lettore il pensiero maschile senza togliergli un minimo di virilità. Di solito resto sempre un po' distaccata ma, leggendo di Sami, mi sono ritrovata a ricordare momenti vissuti con un sottile filo di malinconia.
Non posso fare a meno che consigliarlo, augurandomi che le lettrici esigano di più dei soliti stereotipi maschili.
Ne gioverebbe lo spirito, ne gioverebbe di sicuro la Buona Narrativa, oggi più che mai.
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